Nei giorni scorsi sono stato contattato da Patrizia sul Gruppo SOS Caldaie perché i problemi alla caldaia continuano a farla disperare.
Nel messaggio che ho incollato più in basso, leggerai di come in questi mesi Patrizia si è affidata a vari idraulici, che le hanno fatto perdere il conto degli interventi fatti e dei soldi spesi inutilmente.
Mi scrive:
Certamente Patrizia è adirata: tanti idraulici “hanno dato un’occhiata” senza risolvere, le hanno fatto spendere ogni volta soldi per il diritto di chiamata e la sostituzione di vari pezzi, eppure ha ancora questi disagi insopportabili:
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Appena letto il messaggio, mi sono venute in mente due cose:
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Per questo motivo cercherò di capire dove nascono i problemi che mi racconta e ridare dignità alla categoria! 🙂
1. Il gasolio che ti viene consegnato non è perfettamente puro, ma può presentare tracce di acqua e di altre impurità che, negli anni, si accumulano dentro il serbatoio.
Il problema dell’acqua nella cisterna è grave perché non crea solo problemi al filtro e alla combustione della caldaia: la pompa che deve aspirare gasolio, al contatto con l’acqua, può infatti arrugginirsi e dopo poco tempo dovrai farla sostituire.
Fortunatamente puoi risolverlo facilmente con l’aiuto di una ditta specializzata perché, essendo l’acqua più pesante del gasolio, si accumula sul fondo della cisterna.
Il procedimento per liberarsene è abbastanza semplice:
Per quanto riguarda le altre impurità che si depositano nella cisterna con gli anni, il lavoro è un pò più complicato e ti suggerisco di approfittare di quando il gasolio finisce.
Anche in questo caso devi far fare la pulizia del serbatoio a una ditta specializzata.
Questa opera aspirando il gasolio residuo, che spesso è misto ad acqua, e l’altra sporcizia presente all’interno del serbatoio, rendendolo pronto alla nuova stagione.
2. Qualche volta il problema sono le abitudini sbagliate dell’utente.
Ogni volta che fai il nuovo carico di gasolio, devi ricordarti che questo rimescola il gasolio già presente e le eventuali impurità presenti dentro il serbatoio.
Per evitare che questo gasolio “sporco” venga aspirato dalla pompa che alimenta la caldaia, intasando immediatamente il filtro, devi ricordarti di spegnere elettricamente la caldaia da prima del carico e per le successive 3-4 ore, in modo da dare il tempo alla sporcizia di ridepositarsi sul fondo.
3. Non è escluso che ci possa essere un problema dalla nascita dell’impianto.
Se ti accorgi che il problema si verifica spesso anche se il serbatoio è nuovo o l’hai fatto pulire recentemente, e hai già verificato che non c’è acqua sul fondo della cisterna, potresti avere un impianto di riscaldamento con un “peccato originale”.
Potresti avere il punto di aspirazione del gasolio, detto “pescante”, troppo vicino al fondo del serbatoio, per cui la pompa può aspirare gasolio misto ai fanghi che inevitabilmente si depositeranno col tempo.
Per evitare che questo succeda, il pescante deve essere sollevato di 10-13 cm rispetto la profondità totale della cisterna.
Purtroppo non è raro trovare situazioni nelle quali il pescante non solo non è troppo vicino al fondo della cisterna, ma addirittura è appoggiato sul fondo. L’effetto è naturalmente quello di intasare inevitabilmente e ripetutamente il filtro del gasolio.
Considera inoltre che nemmeno questo componente fondamentale deve essere considerato “immortale”: dopo 15-20 anni di funzionamento può essere opportuno sostituirlo.
Vediamo ora il punto successivo.
Anche se ha provato a togliere le batterie dal termostato dal quale comanda l’accensione del riscaldamento, ovviamente non poteva risolvere, perché il problema non è la richiesta di riscaldamento da parte del termostato.
E se questo tentativo glielo ha fatto fare un idraulico, andrebbe arrestato criticato duramente :-).
Tu dirai: che c’entra questo col dover ricaricare la pressione dell’acqua della caldaia?
Lo fai in un attimo andando in centrale termica, o comunque dove hai la caldaia, e aprendo il rubinettino per ricaricare il circuito di riscaldamento.
Se si verifica spesso, sai quale può essere il motivo?
Quella che tu fai sfiatare può non essere semplice “aria”, ma IDROGENO.
Ed è il segno chiaro che nel tuo impianto di riscaldamento, nei radiatori, nelle tubazioni o in qualche altra componente, sono iniziati fenomeni di corrosione.
NOTA: Leggi queste righe solo se hai voglia di seguirmi in un gioco da “piccolo chimico”, altrimenti saltale!
Se nei tuoi RADIATORI IN GHISA o IN ACCIAIO, sono iniziati fenomeni di corrosione, si verifica questa semplice reazione chimica:
3Fe + 4H20 = Fe3O4 + 4H2
Che per noi comuni mortali significa che durante la reazione di ossidazione (corrosione, formazione di ruggine, chiamala come preferisci) si libera idrogeno.
E che tu, poi, fai uscire dalle valvoline dei radiatori.
La corrosione causa infatti costosi guasti a caldaie, radiatori e tubazioni, per cui è fondamentale agire per proteggere tutti i metalli dell’impianto.
I metalli oggi più diffusi negli impianti di riscaldamento sono il rame, l’alluminio e l’acciaio.
Il rame è un metallo nobile, quindi non si corrode facilmente.
Ma quando raramente succede che si corrode, una piccola parte si diffonde nell’acqua dell’impianto e si deposita sulle superfici in acciaio o in alluminio, di solito nei radiatori o sugli scambiatori della caldaia, causandone entro breve tempo una corrosione tanto grave da causare guasti irreparabili.
La corrosione dell’alluminio è spesso il motivo per cui un impianto di riscaldamento deve essere completamente sostituito.
L’alluminio è uno dei metalli più diffuso negli impianti di riscaldamento, spesso utilizzato nelle caldaie e nei radiatori per la sua ottima conducibilità termica. Per natura è resistente alla corrosione, grazie alla sua pellicola superficiale di ossido ma, se aggredito, può arrivare ad avere addirittura veri e propri buchi per fenomeni di corrosione localizzata.
Come visto nella reazione chimica più in alto, l’acciaio si corrode facilmente in presenza di acqua e ossigeno, formando abbondanti depositi di ossido di ferro.
Questi “pezzi di ruggine” entrano in circolazione nell’acqua dell’impianto causando guasti alle valvole e altre parti mobili, per poi depositarsi nei radiatori e negli scambiatori di calore, arrivando a causare veloci perforazioni del metallo e quindi la rottura delle componenti.
Puoi vedere un esempio di quello che può succedere nel collettore in acciaio inox dell’immagine qui a fianco.
I metalli visti sono vulnerabili in modo diverso, ma ci sono alcuni elementi che rendono più grave e veloce la corrosione: questi sono la composizione dell’acqua dell’impianto e la presenza di contaminanti aggressivi.
Lo stesso rischio di corrosione ce l’hai su tutte le componenti dell’impianto: caldaia, radiatori, tubazioni.
Ti dirò di più: anche la durata dei tuoi elettrodomestici è condizionata pesantemente da corrosione e calcare!
All’interno delle caldaie che funzionano sia per il riscaldamento che per la produzione di acqua calda, è presente un dispositivo che si chiama “VALVOLA A TRE VIE”.
Questa valvola fa in modo che l’energia prodotta dalla caldaia ci dia acqua calda sanitaria oppure riscaldamento, andando sul primo (riscaldamento) o sul secondo circuito (acqua calda), a seconda delle esigenze.
In questo caso, la valvola a tre vie, incrostata dal calcare, non si muove come dovrebbe, per cui non riesce a passare dalla produzione di acqua calda al riscaldamento e viceversa in tempi rapidi (nel caso di incrostazioni più gravi non riesce proprio a farlo).
Probabilmente resta in una posizione un pò a metà: quando Patrizia apre un rubinetto, un pò dell’energia prodotta dalla caldaia va a scaldare l’acqua per i rubinetti, e una parte va verso i radiatori. Questo può succedere anche se il circolatore della caldaia è spento, per dei fenomeni noiosissimi che ti risparmio.
E allora come puoi garantire la massima protezione al tuo impianto di riscaldamento, evitando che si rovini in breve tempo?
Semplicemente con i sistemi adatti.
Il tuo impianto deve avere installazione, avviamento e manutenzione fatte in modo scrupoloso, in modo da ridurre al minimo i problemi di contaminazione dovuti ai residui della saldatura o ai depositi di prodotti della corrosione.
Di salute
Le condizioni igieniche del tuo impianto, se mancano gli opportuni trattamenti, sono molto scarse.
Uno dei principali nemici della salute dell’uomo è la Legionella Pneumophila (o solo Legionella per gli amici) e l’ambiente più favorevole per la sua proliferazione è l’acqua calda (la temperatura accelera qualsiasi proliferazione batterica) e la presenza di depositi calcarei.
Normativo
Anche per gli impianti di riscaldamento con potenza complessiva fino a 100 kW, è obbligatorio per legge far installare alcuni dispositivi, per cui se nel tuo impianto non ci sono, in caso di controllo puoi trovarti a dover pagare tra i 500 e i 3.000 euro.
Di risparmio energetico
Nell’immagine ti mostro come, dopo breve tempo, si riduce lo scambio termico di un radiatore se alimentato con acque non trattate.
E come può essere recuperata la sua piena funzionalità nel caso di trattamento.
Inoltre considera che 1 solo millimetro di calcare sullo scambiatore della tua caldaia, aumenterà i consumi di oltre il 18%. Immagina cosa può succedere dopo alcuni anni!
Giusto per darti un’idea sappi che questo 18%, per la famiglia media, vale circa 400 euro all’anno.
E tu, vuoi continuare ad affidarti a idraulici improvvisati o vuoi risolvere “una volta per tutte” i tuoi problemi con l’impianto di riscaldamento?
Magari anche tu, come Patrizia, sei vittima di un vecchio impianto di riscaldamento che da anni funziona male.
Che fa stare al freddo te e la tua famiglia.
O che ti fa bestemmiare in lingue sconosciute sotto la doccia, ogni volta che ti arriva un getto di acqua ghiacciata.
Beh, forse e’ arrivato il momento di affrontare questi problemi una volta per tutte.
Se mi segui da un pò, sai che la risposta esiste e si chiama Calor360™ – L’Impianto di Riscaldamento Garantito 20 ANNI.
Calor360™ non è semplicemente una nuova caldaia ma è un Sistema di Riscaldamento, personalizzato per la tua casa e la tua famiglia, capace di rendere la tua casa accogliente e calda 24 ore al giorno.
Finora non si erano mai visti 20 anni di garanzia su tutto l’impianto, con copertura integrale di manutenzioni ordinarie, straordinarie e un’altra serie di garanzie.
P.S. Ricordati che devi aspettarti enormi problemi se ti rivolgi alla persona sbagliata, che non può dimostrare coi fatti, con i suoi risultati, le cose che dice.
A me piace, invece, dimostrare quello che dico coi fatti e con le parole dei miei clienti, che ci mettono la faccia per raccontarti come è cambiata la loro vita con il loro nuovo impianto di riscaldamento, come va con i nostri tecnici e con le nostre manutenzioni.
Li puoi leggere e vedere alla pagina DICONO DI NOI del blog!
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Marcello Contu
Il Tuo Amico Impiantista®
Creatore di Sistema Smarturo™ –
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Buona sera,ho appena installato una nuova caldaia a gas metano che f a riscaldamento e acqua calda, ma il proble è che ogni 2 ore la pressione dell'acqua della caldaia scende da 1,5/2 bar a zero .quale può essere il problema? L'impianto sporco?. Grazie
No Giuseppe, se non avviene quando, ad esempio, sfiati i radiatori, la cosa più probabile è che tu abbia delle perdite nell'impianto.
Se vuoi darmi qualche dettaglio in più, per escludere che siano altre cose, scrivimi alla mia email personale marcello@iltuoamicoimpiantista.com e cercherò di aiutarti.
Grazie e a presto,
Marcello
anche io ho avuto ripetuti problemi con la pressione della caldaia. La ditta specializzata mi ha addebitato tutti i diversi tentativi senza mai risolvere il problema. Sono obbligata al pagamento avendo firmato la loro prestazione di opera farlocca? in base a quale legge? l'utente ingannato da prestazioni "fittizie" ha l'obbligo del pagamento???
Silvana,
è brutto da dire, ma la soluzione che vedo per te è rivolgerti a un impiantista più serio, che sappia dove mettere le mani per la soluzione definitiva dei tuoi problemi!
Grazie e a presto,
Marcello